giovedì 31 maggio 2012

Nelle tecniche                                                          


Oltre a descrivere le innovazioni tecnologiche, elenchiamo alcune di quelle che sono le tecniche con riferimento all'atto del "preservare".




Restauro


Il restauro è una tecnica di conservazione che permette la manutenzione o il ripristino di un'opera di tipo architettonico, letterario o artistico  attraverso specifiche operazioni.


Prima del seicento la tecnica del restauro assumeva connotati differenti dalla concezione attuale: i Romani modificavano le statue greche dei bottini di guerra per finalità politiche o per adattarle ai propri gusti; nel Rinascimento con alcuni interventi artistici o architettonici si rinnovavano le chiese medievali, adattandole allo stile barocco.


Alla fine del XVII secolo vennero composti i primi manuali sulla pulitura e sulla foderatura dei dipinti, ma è solo agli inizi dell'800, con gli scavi di Ercolano e Pompei voluti da Carlo III di Spagna, che il restauro assume il significato attuale. Durante tutto il XIX secolo si distinsero due tipologie di restauro: la prima, dove l'intervento del restauratore veniva reso evidente attraverso la differenziazione degli implementi architettonici o con la distinzione del materiale usato; la seconda, dove il restauratore aveva il solo compito di integrare nell'opera le parti mancanti o danneggiate, impersonando lo stile e i gusti del progettista originario (restauro stilistico).


Nostre Dame de Paris - Restauro stilistico ad opera di
Eugene Viollet-le-Duc, 1845


Nella prima metà del XX secolo è con la figura di Gustavo Giovannoni che il restauro diviene scientifico. Egli propose l'affiancamento di tecnici specializzati durante le opere di restaurazione: grazie all'aiuto di chimici, fisici e geologi si iniziò ad incrementare l'efficienza delle modifiche apportate alle strutture architettoniche.


Negli anni 70 del '900 si sviluppa la teoria della conservazione che propone l'evidente integrazione moderna su un'opera già esistente, differenziandosi dal restauro di tipo stilistico.


Affresco della Cappella Sistina - Restauro conservativo
Affresco della Cappella Sistina - Restauro conservativo




Mummificazione


La mummificazione è un processo naturale o artificiale che permette la preservazione di un cadavere dalla putrefazione. Attraverso metodi di disidratazione i tessuti del corpo si "fossilizzano", conservandosi per tempi indefiniti. Si può riconoscere un corpo mummificato dalla consistenza della pelle, simile a cuoio scuro o a strati di pergamena, ciò dipende dal tipo di mummificazione, naturale o artificiale.


La mummificazione naturale può avvenire in presenza di particolari condizioni climatiche, come la sepoltura di un cadavere in terreni molto asciutti in grado di assorbire liquidi in quantità massiccia, o in luoghi estremamente freddi e secchi che impediscono la decomposizione del corpo. 


Mummia del Similaun - Reperto del 1991
Alpi Venoste
Mummia del Similaun - Scatto frontale


   












La mummificazione artificiale fu resa celebre dalla  popolazione egizia, che si sviluppò lungo le sponde del fiume Nilo tra il 3100 a.C. e il 1000 a.C circa.
Iniziando a notare che i corpi deposti nei cimiteri tendevano a conservarsi spontaneamente grazie al clima arido e secco, gli egizi cominciarono a sperimentare tecniche sempre più efficienti per la preservazione dei cadaveri. Nel corso dei secoli la mummificazione, riservata solo ai faraoni e alle figure strettamente connesse alla famiglia reale, diventarono poco alla volta accessibili a chiunque potesse permettersi i costi per l'imbalsamazione.
Erodoto nelle sue "Storie" descrive tre tipi di mummificazione, diverse per costi e processi: lavaggio del corpo e purificazione; iniezione di liquidi corrosivi; incisione ed estrazione degli organi. 
La prima tecnica era poco costosa e prevedeva semplicemente la pulitura e la sepoltura del defunto; la seconda si differenziava dalla prima per le iniezioni di cedro nell'addome del cadavere. Il liquido veniva lasciato all'interno del corpo per il tempo necessario alla mummificazione, dopodiché lo si svuotava e ciò che restava erano solo le ossa e la pelle dell'imbalsamato; la terza tecnica, in assoluto più accurata e complessa delle precedenti, era costituita da vari passaggi: attraverso un'incisione addominale venivano estratti i polmoni, l'intestino, lo stomaco e il fegato che venivano conservati in vasi canopi. Il corpo veniva poi ricoperto di natron, sale composto da cloruro di sodio e bicarbonato di sodio (17%), che in circa 70 giorni prosciugava totalmente i liquidi del cadavere. Il corpo veniva poi purificato e fasciato con strati di lino. Successivamente la mummia veniva decorata con una maschera d'oro o di cartapesta e poi collocata in un sarcofago o in un cassa (a seconda del rango sociale di appartenenza). Infine vi era un rituale, la cerimonia di "apertura della bocca" che permetteva al defunto di accedere alla vita ultraterrena. 


Mummia egizia - Museo delle antichità egizie di Torino
Sarcofago di Tutankhamon



















Estrazione degli organi - Papiro
Vasi canopi
                                                                                     










Tecniche costruttive antisismiche 


Tomba di Ciro il Grande
Fin dall'antichità, nella storia delle costruzioni il rischio sismico è stato considerato uno degli aspetti più problematici da risolvere. 


Nel VI secolo a.C venne realizzata la tomba di Ciro il Grande, che presenta un'area isolata nella basa per aumentare l'elasticità complessiva della struttura e diminuire la probabilità di crollo. 


Nei secoli successivi, le tecniche di costruzione antisismiche vennero migliorate dai popoli culturalmente più avanzati del tempo. Le piramidi egizie, i templi greci e i monumenti romani sono riusciti a resistere per secoli grazie ad una progettazione oculata eseguita tenendo conto soprattutto di un eventuale  fenomeno sismico.


Dal punto di vista scientifico è l'ingegneria sismica che si occupa di studiare e analizzare gli effetti di un sisma sulle strutture artificiali, e attraverso le dovute tecniche antisismiche limitare i danni a oggetti e persone. 
La tecnica di costruzione convenzionale prevede la realizzazione di opere in grado di poter assicurare in ogni caso la salvezza di vita umane, anche al costo di crolli parziali della struttura.
Una più moderna tecnica antisismica, l'isolamento antisismico, sviluppata nell'ultimo decennio del XX secolo, propone la progettazione della struttura svincolata dalle vibrazioni del suolo, con un sistema analogo a quello dell'isolamento delle vibrazioni dal motore.
Tecniche in fase di ricerca sono quelle di controllo attivo o semi-attivo, che prevedono l'utilizzo di sensori intelligenti in grado di reagire in caso di sisma, opponendo delle forze attive finalizzate a modificare la struttura dell'edificio rendendolo più flessibile.







Tecniche per la conservazione di alimenti


La conservazione degli alimenti è una tecnica agroalimentare che si utilizza per preservare nel tempo l'edibilità e il valore nutritivo di un alimento. Le principali caratteristiche che ne compromettono l'integrità sono il peggioramento delle proprietà organolettiche (caratteristiche fisiche e chimiche di un alimento percepite attraverso gli organi di senso), la riduzione della commestibilità e la perdita dei valori nutritivi. 

Le tecniche conservative utilizzate per mantenere integro un alimento possono avere effetti variabili, in alcuni casi poche ore, in altri casi anche alcuni anni. Il metodo di conservazione mira sia a evitare la proliferazione dei batteri, dei funghi e delle muffe, sia a bloccare l'ossidazione dei lipidi, responsabili del fenomeno dell'irrancidimento. Esistono diversi tipi di metodi di conservazione, basati su procedimenti differenti. I principali sono: metodo di riduzione dell'attività dell'acqua (come l'essiccamento e la liofilizzazione); metodo d'alterazione della temperatura a basse temperature (come la surgelazione) e ad alta temperatura (come la pastorizzazione).

L'essiccamento è una trasformazione fisica che prevede la separazione solido-liquido, e può essere diretto, in corrente di gas, o per adsorbimento.

La liofilizzazione è un processo tecnologico che permette l'eliminazione totale dell'acqua da una sostanza organica con il minor deterioramento della struttura e dei suoi componenti. Il processo si svolge in tre passi, surgelazione, sublimazione e desorbimento. 

La surgelazione è un processo fisico che permette, attraverso un'elevata velocità di raffreddamento, la cristallizzazione dei tessuti della sostanza organica trattata, che mantiene per tempo indefinito la sua struttura.

La pastorizzazione è un processo di risanamento termico che riduce i rischi  sanitari dovuti a microrganismi patogeni sensibili al calore, che vengono sottoposti a temperature elevate (dai 60° agli 80°).     
Pastorizzazione del latte
                                          
Fonte: www.wikipedia.it